
Nel corso degli oltre cinque lustri (1991-2019) che sono trascorsi dal suo primo appuntamento l’evento formativo si è arricchito di contenuti sempre piùmirati alla soluzione delle problematiche giuridiche e pratiche che gli operatori delle Pubbliche Amministrazioni quotidianamente devono affrontare per risolvere i nodi della sempre più complessa materia dell’amministrare la res publica. In questa edizione si parlerà ancora della normativa recata dal Regolamento 679/2016 che in Italia – a distanza di un anno dall’entrata in vigore secondo l’Eurobarometro privacy – è ancora sconosciuta al 51% della popolazione adulta ed attiva; della sicurezza informatica; dell’applicazione della direttiva NIS; della certificazione dei “flussi” privacy ex artt. 42 e 43 del regolamento, ma anche della governance dei contratti per la fornitura di servizi e prodotti informatici (ICT) e delle diverse revisioni al codice degli appalti, che animano una discussione densa di interrogativi a cui i relatori prospetteranno risposte ragionevoli, ma non sicuramente definitive.

«Techne» dedica questo numero alla pubblicazione degli atti e dellla nutrita serie di materiali del convegno dedicato al Regolamento Privacy UE 679/2016 tenutosi a Pordenone il 23 febbraio 2018. Il convegno, il cui slogan annunciava Le regole sono cambiate, è stato organizzato dall’Associazione culturale per lo Studio del diritto e dell’informatica per Unindustria e il Terziario Avanzato di Pordenone.

Nel corso degli oltre cinque lustri (1991-2018) che sono trascorsi dal suo primo appuntamento l’evento formativo si è arricchito di contenuti sempre più mirati alla soluzione delle problematiche giuridiche e pratiche che gli operatori delle Pubbliche Amministrazioni quotidianamente devono affrontare e risolvere onde fornire risposte sempre più adeguate e precise ai cittadini. Detta iniziativa è annoverata tra le attività formative più importanti che si tengono, ogni anno, nel Friuli Venezia Giulia ed è patrocinato dagli Enti, Associazioni di categoria ed Ordini professionali indicati.Il tessuto normativo si è arricchito di nuovi temi che attengono all’amministrazione digitale: dal domicilio digitale del cittadino alla e-burocrazia ed al necessario coordinamento che tali norme devono avere con la nuova privacy recata dal Regolamento 679/2016 che ha acceso vasti dibattiti dottrinali ed animato complesse discussioni giuridico interpretative sia nel pubblico che nel privato: a chiarimenti interviene anche il Prof. Giovanni Buttarelli Garante privacy europeo.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha avviato l’utilizzo sistematico della piattaforma digitale ‘e- Appalti FVG’, lanciata nell’aprile del 2017 con la prima gara della Centrale Unica della Committenza. La piattaforma, su cui già oggi vengono convogliate tutte le gare per la fornitura di beni e servizi bandite dalla Centrale Unica, da Egas (l’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi) e da Insiel, è diventato lo strumento unico per le gare di appalto dell’intera Amministrazione regionale, degli enti del sistema sanitario, delle società regionali in house, dei Comuni e delle Uti (Unioni territoriali intercomunali) del Friuli Venezia Giulia.

Il Regolamento Privacy UE n. 679/2016 e la Circolare AgID n. 2/2017, del 18 aprile 2017 costituiscono, per diverso aspetto, la tutela della riservatezza più avanzata e credibile nel trattamento dei dati personali. Il Regolamento è entrato in vigore nel maggio 2016 e sarà direttamente applicabile, anche nella sua parte sanzionatoria (artt. 83 e 84), dal 25 maggio 2018.Imprese, Pubbliche Amministrazioni, Associazioni di categoria, Professionisti e, riteniamo, anche i singoli Cittadini sono chiamati a dare spessore e risalto ad un comportamento sociale civilmente rispettoso dei dati e delle informazioni personali dei singoli individui che sempre più sembra essere messo a rischio dall’uso delle tecnologie info-telematiche e dei Social Media. Il convegno ha l’obiettivo di chiarire da un punto di vista giuridico/dottrinale, ma soprattutto da un punto di vista pratico ed operativo, gli adempimenti previsti dalla citata normativa valida in tutto il territorio dell’Unione Europea.

«Techne» dedica questo numero al cd. Sistema Pubblico di Identità Digitale (in acronimo SPID). Il tema è stato ampiamente trattato nel corso di un recente convegno svoltosi presso Unindustria Pordenone ed organizzato dal Terziario Avanzato, dall’Associazione Culturale per lo Studio del Diritto con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia. Sui temi dello SPID si è creato un ampio dibattito dottrinale, giuridico ed organizzativo al quale hanno contribuito l’Agenzia per l’Italia Digitale ed il Garante Privacy.

Il Web che tutti pensano “buono” ha, come è nell’orizzonte dell’umano procedere, il suo lato maligno: il lato oscuro: Il Web è pericoloso, si dovrebbe saperlo: il vecchio detto non accettare mai caramelle degli sconosciuti dovrebbe stare, cubitalmente scritto, sul frontespizio di ogni dispositivo informatico che ci connette alla rete.Vi è sempre più spesso la possibilità di restare vittima (anche inconsapevole) o carnefice di questo lato maligno del Web: il gioco è poderosamente umano e si svolge, per chi non lo conosce, sotto una spessa cortina di inganni e di indecifrabili bit.Quali le soluzioni?L’esperienza ci dice che è più facile scivolare sulla china che risalirla: ed i rimedi restano lunghi, articolati e difficili: il cyberbullismo allora è nemico giurato del quieto vivere e della pace sociale e come tale deve essere conosciuto e contrastato.